I quasi 32 milioni di euro investiti dalla Fiorentina per Giuseppe Rossi sono una scommessa di quelle forti: non siamo impazziti, le cifre sono proprio quelle se consideriamo i 9 milioni e mezzo andati a rimpinguare le casse del Villarreal, i 2 eventuali di bonus al Sottomarino Giallo a seconda dei risultati conseguiti e i 10 al giocatore fino al 2017 (che diventano venti secondo le imposizioni fiscali del nostro Paese); e non deve essere di certo impazzita la società viola se ha deciso di puntare su un giocatore che non vede il campo dal 26 ottobre 2011 (quando il suo ginocchio fece crack al Bernabeu) e che si ruppe di nuovo nell’aprile scorso. Insomma, una scommessa. E in quanto tale, non manca l’entusiasmo: dei tifosi che sanno di avere a che fare con un campione, del club che crede nell’investimento fatto, del giocatore voglioso di tornare a giocare e a dimostrare il suo valore.

Ieri era al Franchi nella sfortunata sconfitta interna contro il Pescara e non è mancata l’ovazione del pubblico che gli ha subito fatto sentire tutto il suo calore; oggi è stato tempo di presentazione ufficiale:

“L’accoglienza dei tifosi la ricorderò per sempre, li ringrazio davvero tutti. Spero di dar loro molte soddisfazioni. La Fiorentina è cresciuta molto e lotta per la Champions League, ma l’avrei scelta anche in estate. Nel 2007, prima di andare al Villarreal, ci fu qualche contatto con la Fiorentina. Ma decisi di andare in Spagna. Adesso sono molto contento di essere in questa grandissima squadra. Perché ho scelto la Fiorentina? Per me è stato fondamentale sentire la loro fiducia, nessuna chiacchiera, e tanti fatti. Mi hanno fortemente voluto, e la Fiorentina mi ricorda il Villarreal di 5-6 anni fa. Spero di guarire il più presto possibile per giocare davanti al mio nuovo pubblico. Tra i miei obiettivi, ovviamente, c’è quello di tornare presto in Nazionale”.

Numero 49, l’anno di nascita del caro papà scomparso, e due vecchi amici ce lo aspettano a braccia aperte come Borja Valero e Gonzalo Rodriguez. Ma prima di vedere il campo e gonfiare la rete con addosso la maglia viola è tempo di recuperare la condizione:

“Le cose vanno bene, sono passati 3 mesi dall’ultima operazione. Sto facendo fisioterapia a New York e manca ancora un po’ di tempo. Il ginocchio è stabile, adesso va rinforzato, spero fra qualche mese di dare il mio contributo. Con la fretta si fanno le cose male, tornerò quando sarò al 110%. Nonostante quello che ho passato, non ho mai pensato di smettere. Giocare a calcio è l’unica cosa che so fare. Il calcio italiano? L’ho seguito poco, negli Stati Uniti non avevo l’abbonamento per vedere le gare. Adesso lo farò. Sono contento di tornare in Italia, ma nessuna rivincita”.

Pepito, 35 milioni di clausola rescissoria per i primi due anni e 30 dal 2015 al 2017, parla infine dei singoli e della squadra:

“All’estero sono stato benissimo, adesso sono felice di essere tornato in Italia. Quello viola è un progetto nuovo e sono contento di farne parte. C’è il giusto mix tra giovani e calciatori d’esperienza: e la Fiorentina esprime il miglior calcio d’Italia. Montella? Sappiamo quello sta facendo il mister, pratica un calcio moderno: cosa che mi piace tantissimo. Anche questo ha influito nella mia scelta. Gli assomiglio come calciatore? Magari fosse così. Andrea Della Valle? Mi ha fatto una grande impressione, siamo fortunati ad avere un presidente così. Spero di rimanere qui per tutta la durata del contratto. Jovetic? E’ un grandissimo calciatore, segna e fa assist: spero di tornare presto e giocare insieme a lui: come giocare accanto a Toni e tutti gli altri attaccanti presenti qui. Serve solo un po’ di pazienza”.

A margine ha parlato anche il direttore sportivo dei gigliati Daniele Pradé:

“Rossi ci ha scelto perché stiamo facendo un buon lavoro, vi assicuro che aveva tante altre opzioni. Giuseppe fa parte di una programmazione a medio-lungo termine. E’ il nostro futuro, e l’abbiamo acquistato per diventare grandi. La nostra Proprietà vuole che sia chiaro un concetto. L’arrivo di Rossi non c’entra nulla e non è il preludio a nessuna cessione eccellente”.

E Firenze continua a sognare…

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